Rimini | Fallimento Aeradria, Fiavet: Più privato e più chiarezza per l’aeroporto
Fallimento Aeradria, a spingere per la privatizzazione a più di due settimane dalla sentenza del tribunale scende in campo anche la Fiavet, associazione interregionale imprese viaggi e turismo, con Giovannino Montanari, presidente per Rimini e San Marino. “La prima considerazione fa riferimento all'impossibilità per il settore pubblico di sostenere, in prima persona, grandi attività economiche come queste. Non esistono più margini di investimento, né la gestione sembra particolarmente adatta al personale politico... E' necessario responsabilizzare al massimo la “guida” di tali grandi imprese, arrivando in tempi brevi alla loro privatizzazione”, spiega Montanari riferendosi anche a Fiera e Palacongressi.
“Quello che è stato realizzato finora dall'intervento pubblico, in primo luogo con l'impegno degli enti locali (cioè con i soldi di tutta la comunità), è stato notevole, ma ora è giunto il momento di consegnare “il testimone” ai manager e all'imprenditoria privata, per garantirne la sopravvivenza”, precisa Montanari. Largo ai privati, quindi, ma con le dovute precisazioni. “Quello che è accaduto ad Aeradria dimostra che l'apporto dei privati aveva contribuito al rilancio del movimento aeroportuale, giungendo a grandi risultati sul mercato russo (il cui indotto nel 2011 ha sfiorato il miliardo di euro, secondo una ricerca commissionata dalla Provincia, con 335 milioni di euro di spese dei turisti russi in primo luogo). Ma l'apporto dei privati, in un sistema misto come quello realizzato in Aeradria - e attorno ad essa - non può funzionare a dovere: non sono e non erano chiare e nette le responsabilità economiche di entrambe le parti”.